Prima scuola per Pet-Sitter dal 2008

OPSI spiega a cosa serve il “Nastrino Giallo”

OPSI

I cani, si sa, sono sempre più numerosi nelle nostre case. Siamo ormai abituati a vederli (quasi) ovunque.
E siamo abituati anche a vederne di tutti i colori: cani toelettati nelle maniere più strambe, cani vestiti con gli indumenti più improbabili, cani imbellettati, cani nelle borse, cani colorati… Ma, tra tanti “vezzi” c’è…un piccolo nastro giallo. Legato alla pettorina, al guinzaglio, al collare.
Ebbene, in un mondo che risulta un po’ “stravagante” quel nastro giallo non è affatto un “vezzo”, anzi, rappresenta una grande risorsa.
Rappresenta un messaggio visibile e chiaro, messaggio che tutti dovrebbero saper individuare e soprattutto interpretare nel modo corretto.
I cani col nastro giallo infatti, sono cani che, per svariati motivi, hanno bisogno di spazio.

Attenzione, questo non vuol dire che siano cani aggressivi, ma semplicemente che sono cani che non amano essere avvicinati, che hanno bisogno, per il loro benessere psico-fisico, di “mantenere le distanze”. Cani, per esempio, che hanno problemi di salute, che sono in fase di educazione, che hanno avuto brutte esperienze passate e sono perciò in fase di riabilitazione.

Si tratta di Cani che vanno rispettati, ancora più degli altri.

Come Pet Sitter Professionista OPSI ho apprezzato molto questa iniziativa e l’ho pubblicizzata volentieri ai miei clienti.
Perché quando sei a passeggio con un cane che hai in custodia, e che magari ha qualche problema, già devi stare attenta al cane stesso, figuriamoci se incontri qualche altro cane che ha un proprietario un po’ meno attento o semplicemente più “facilone”, che comincia a dirti già da lontano: “tranquilla, tranquilla, il mio cane è buono e amichevole, facciamogli fare amicizia!” oppure “tranquilla, tranquilla, vieni pure avanti, lo tengo!”.

 

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Eh!!! Vai tu a spiegargli che è meglio di no. Vai tu a spiegargli perché è meglio di no, perché se ti limiti a dire con un sorriso: “no guardi, grazie, ma è meglio di no”, stai sicura che immancabilmente arriverà la domanda: “ma perché? guarda che io conosco il mio cane, e ti dico che non succede niente”.
Ed allora che fai? Beh, devi spiegare e ci saranno altre domande e di nuovo dovrai spiegare, spiegare ancora.
Si sa, noi esseri umani ci perdiamo sempre in un mare di parole. Intendiamoci, il problema non è la “perdita di tempo”, ma il fatto che, tra una spiegazione e l’altra, le distanze nel frattempo si accorciano.

E, purtroppo, il nastro giallo perde la sua funzione. Perché quello spazio di cui tanto si aveva bisogno, nel frattempo, si è accorciato, e magari anche troppo. E se invece di parlare si guardasse meglio? Un saluto, un sorriso. Sempre graditi, anche se a distanza! Poi ognuno per la sua strada, in serenità e sicurezza. Rispetto ed educazione. Sogno forse? Io non credo. Basterebbe la giusta “cultura”, basterebbe il giusto “passaparola”.

OPSI è anche questo. Ci dedichiamo alla formazione di persone che non solo amano gli animali, ma credono proprio nel rispetto e nell’educazione, che vogliono fare della loro passione un lavoro e che vogliono svolgere tale lavoro non solo professionalmente, con le giuste competenze, ma anche e soprattutto consapevolmente. Ci dedichiamo alla tutela di questi professionisti, perché crediamo fortemente che i Pet Sitter ed i Family Pet Sitter abbiano un ruolo sempre più importante, ogni giorno che passa. Non solo per accudire in maniera corretta ed attenta i Pet che vivono nelle nostre case, ma anche, appunto, per “seminare” la giusta cultura, fare il giusto “passaparola”.

Chiara Mengoli

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